Un geosito può essere definito come “località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione”. (W.A. Wimbledon, 1995).
I geositi possono essere considerati come espressione della geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici presenti in una data area queste caratteristiche risultano determinanti per le diverse specie che in tali territori vivono, si può ritenere che la conservazione della geodiversità e la tutela del patrimonio geologico contribuiscono a combattere la perdita della biodiversità ed al mantenimento dell’integrità degli ecosistemi.
Dal 1995, con il sostegno dell’ UNESCO, sono nati numerosi progetti e gruppi di lavoro a scala mondiale dedicati allo studio, ed alla valorizzazione del patrimonio geologico.
In Italia la raccolta delle informazioni relative ai geositi è svolta, a livello nazionale, dal dipartimento difesa dell’ISPRA (istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale).
L’attività è svolta in collaborazione con regioni, province, enti di ricerca, università, dottorandi, studenti e liberi professionisti che inviano la segnalazione del geosito attraverso una scheda che viene compilata online sul sito dell’ISPRA.
Per quanto riguarda il territorio astigiano ricordiamo il geosito della crociera di Cortiglione d’Asti, primo concreto esempio di salvaguardia del patrimonio paleontologico nel nostro territorio che l’Ente Parco Paleontologico Astigiano ha realizzato al di fuori delle proprie aree protette gestite, attraverso la costruzione di strutture di ingegneria naturalistica per la salvaguardia dei fossili e la messa in fruizione.
Esso costituisce un diretto collegamento tra il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano e il territorio provinciale, permettendo di osservare gli aspetti scientifici descritti nel percorso museale, direttamente come si presentano in natura.
Altri geositi attrezzati e fruibili sono quello delle riserva naturale della Val Sarmassa compresa nel comune di Vinchio, Vaglio Serra e Incisa, il geosito di Castello d’Annone e la sezione del castello di Valle Andona su cui si organizza la riserva naturale omonima.